Se fotografando …

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E dopo le pietre, la cartapesta, la pasta di porcellana fredda, le foglie, le conchiglie, i video et cetera et cetera et cetera è arrivato il tempo di parlare di un altro piccolo hobby che ho da qualche anno a questa parte: la fotografia. Ho iniziato con una comunissima Kodak prima di passare alla Nikon, una bridge, che è mia fedele compagna di strada spesso e volentieri. So che  qualcuno potrà storcere il naso. Eh già un conto è la bridge, un conto è la reflex. La reflex, tuttavia, per me è davvero un po’ troppo. La reflex è per precisini, con teleobiettivi e quant’altro. Ci mancano i teleobiettivi nella mia vita e sono rovinata. Io e la precisione siamo davvero agli opposti. “Sempre molto imprecisa” potrebbe essere il motto della mia vita. Quasi una sorta di filosofia all’insegna della quale si dipanano i miei giorni, tutto il mio tempo. Sto divagando, come al solito. Dicevo che da anni mi diletto tentando di fermare il tempo in immagini e dispongo di un archivio nutritissimo di questi tentativi di fissaggio della memoria. Archivio ovviamente disordinatissimo dove cercare la benchè minima cosa è impresa da titani. Quando qualche anno fa ho iniziato la mia relazione con l’attuale compagno, sono passata dalle mie ormai tradizionali e generiche foto ai paesaggi, a fotografare dei soggetti più specifici: insetti, lucertole, libellule, farfalle, fiori e piante e soprattutto uccelli. Di palude in palude, di costa in costa fotografando uccelli. Lui, il compagno, è un birdwatcher quasi di professione. Una sorta di Mister Quark ambulante. Se parliamo di uccelli sa letteralmente tutto. In bagno a casa mia proprio di fronte al water fa bella mostra di sé un enorme volume dal titolo “Handbook of the Birds of the World”, già, enorme, gigantesco perché a dispetto del nome che fa pensare a qualcosa che si tiene in una mano sola handbook  è manuale, una roba da cinque o sei chili. E non è sempre lo stesso volume. I tomi sono sedici e si alternano periodicamente in bagno. Birdwatcher quasi di professione legge tutto rigorosamente in inglese perché dice che in italiano non c’è una buona letteratura sull’argomento. Il mio compagno, a differenza di me, è un catalogatore, un etichettatore per eccellenza, di una precisione spaventosa. Praticamente io e lui, la strana coppia, la conciliazione degli opposti. Se non ci fosse lui con tutte le sue etichette io sarei letteralmente una donna perduta. Le foto della composizione di cui sopra sono nostre, non saprei dire se sue o mie. Nostre sicuramente. Condividiamo praticamente tutto, e questo ha vantaggi e svantaggi ovviamente. Sul tema torneremo sicuramente prima o poi. Riassumiamo: vi piace come ho messo insieme alcune delle creature fotografate strada facendo? Photoshop mi sta intrigando un sacco. Ha duemila funzioni e duemila e cinquecento potenzialità. Temo però che si tratti di programmi per precisini o per persone particolarmente intuitive, o per appassionati di guide e video tutorial. Quanto durerà questo ennesimo interesse nella mia vita. E chi può dirlo … 🙂

P.S. Anche oggi tramontana fredda, un po’ troppo direi.