Solo per te la mia canzone vola …

Domenica scorsa ero convinta che fosse la festa della mamma. Sono arrivata a casa della genitrice col paniere pieno di tutto quello che ci serviva per il pranzo, pranzo a base di mare. E ancora col paniere in mano le ho dato un bacio sulla guancia facendole gli auguri, auguri che lei ha accettato volentieri, tanto più graditi in quanto accompagnati da un breve bacio. Quanti pochi baci ci siamo dati nella vita, noi che … manifestare i sentimenti è cosa da melensi! Non è roba per noi. Immaginate il disappunto quando di sera ho capito che avevo agito un po’ in anticipo! Cosa che implica un secondo bacio domani??? Dobbiamo forse recuperare il tempo perduto? Mah … domani è un altro giorno e si vedrà. L’altra volta le ho portato il pranzo, ma domani al pranzo ci pensano le sorelle. E cosa le porto e cosa non le porto, considerato che qui un fioraio neanche a parlarne, ho abbandonato l’idea dell’azalea che lei ama tanto e ho pensato alla cartapesta. E qui sto, lavorando alla mia ultima creazione. Adesso è un momento di pausa. Sto aspettando che asciughi prima di potere lavorare sul suo lato opposto.

Adesso metto in pausa il post ché vedo di terminare il capolavoro.

E questo è quanto. Nel mentre che caricavo le foto pensavo che a mia mamma domani io la coppa non gliela dò. Che se ne farebbe di una coppa di carta che pesa poco più di una piuma? Non è donna che ama gli oggetti inutili, a differenza di me. Le regalerò l’ombrello di Klimt che non è che sia granchè utile ma mi sa che un quadro lo apprezza un minimo di più. Ci scommetto la testa che si attiva subito per farsi fare una cornice, però. Perchè un quadro senza cornice …