Una stanza tutta per sé

“Chi mai potrà misurare il fervore e la violenza del cuore di un poeta quando rimane preso e intrappolato in un corpo di donna?”

Una stanza tutta per sé, Virginia Woolf

Virginia

Virginia

P.S. Se esistesse la sanzione, oggi sarei senz’altro multata per eccesso colposo di post, lo so. 😉

Tre di una. Sorelle.

Ancora lei

Ancora Lei

Dopo la mia prima personale, il giorno di pasquetta in casa mia, che ha riscosso un notevole successo, sancendo il mio ingresso ufficiale nel mondo dei pittori, la prima di queste donne ha preso la via di un’altra casa, la casa di una delle mie sorelle. Fu così che ho dipinto  la seconda per superare il trauma del distacco, la sorella con la nostalgia negli occhi, quella centrale. Tempo fa ho avuto degli ospiti che non hanno mancato di ammirare le mie opere ma più di tutte la sorella centrale. Mi sono quindi determinata a farne una terza, che prenderà, a breve, la via delle Marche.

Io, per me, preferisco sempre la sorella mediana. Sarà quindi la più giovane a partire. Piacerà? Ho deciso che  da oggi comincerò a firmarli. Non mi starò mica montando la testa, per caso? 😉

Frammento 1. Luca.

Ai tempi della casa senza finestre, Luca passava le ore incantato a guardare, ginocchioni su una sedia, Sirio e Arturo che sguazzavano nel loro piccolo mondo d’acqua di venti per trenta. Poi al pranzo domenicale ripuliva la testa del maialetto, come non ti saresti mai aspettato da un bimbo di quattro anni. Mangiava tutto, di gran gusto e in silenzio. Tutto. Fino ad arrivare agli occhi, con cui concludeva il fiero pasto.

Non potevo fare a meno di guardarlo per tutto il tempo, con orrore misto a un senso di ammirazione per questo bimbo primitivo, che ti spogliava con un solo sguardo. Bello da fare male e inconsolabile nel suo dolore di orfano.