Ai tempi della casa senza finestre, Luca passava le ore incantato a guardare, ginocchioni su una sedia, Sirio e Arturo che sguazzavano nel loro piccolo mondo d’acqua di venti per trenta. Poi al pranzo domenicale ripuliva la testa del maialetto, come non ti saresti mai aspettato da un bimbo di quattro anni. Mangiava tutto, di gran gusto e in silenzio. Tutto. Fino ad arrivare agli occhi, con cui concludeva il fiero pasto.
Non potevo fare a meno di guardarlo per tutto il tempo, con orrore misto a un senso di ammirazione per questo bimbo primitivo, che ti spogliava con un solo sguardo. Bello da fare male e inconsolabile nel suo dolore di orfano.
Mi piace molto. È misterioso e quasi onirico, infernale nel suo accenno dantesco.
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Wow. Magnifico pezzo!
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…Più che ‘l dolor potè ‘l digiuno.
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