La Recherche

Svirgola's Coquelicots

Svirgola’s Coquelicots

In una domenica ventosa, di maestrale tiratissimo e nubi tante ma senza pioggia, ho messo mano, con il timore reverenziale che l’opera merita, ai papaveri di Monet che hanno funzionato come la madelaine di proustiana memoria, e mi hanno fatto rituffare in un tempo altro, un tempo perduto, nella casa della via della poetessa, quando tutti i giorni e per tanti anni un enorme puzzle dei papaveri faceva bella mostra di sé nella cucina, sotto un bel divano in vimini, della casa mia e di B.

A colazione, B. schierava sulla tovaglietta americana piena di coccinelle tutte le sue pastigliette che le consentivano di vivere, non ricordo se le ordinava per dimensioni o per colore, un esercito a difesa della sua salute e della nostra vita tutta. L’avevamo fatto insieme il puzzle, ne avevamo fatti tanti quell’anno. Poi alcuni avevano avuto l’onore della cornice e altri erano stati sistemati sugli armadi o sotto i letti. Quante cose abbiamo fatto io e B. in quegli anni, quanta vita dietro le spalle!

P.S. E’ il mio quadro più grande questo, parlo delle dimensioni ovviamente.

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