Lunaspina

Quando mi sento giù, e capita ogni tanto, quando mi sento soverchiata dalla tristezza, dalla nostalgia, dalla mancanza e sovente succede, quando non capisco ragioni e non vedo rimedi, mi faccio un bagno di Fossati e così è stamattina. Vi posto l’ultima canzone, quella che sto ascoltando ora e che è una delle sue che preferisco:

 

Nel video si vedono delle scene tratte da “Il cuore altrove”, bel film di Pupi Avati con una magnifica parte di Neri Marcorè.

C’è tempo …

Avevo giurato che non l’avrei fatto e invece, ancora una volta, per la seconda volta in questo blog mi “autocito”. Il video che posto l’ho montato qualche anno fa quando questa canzone che amo profondamente riusciva a ferirmi altrettanto profondamente. Nel video questa splendida canzone di Fossati è accompagnata dalle immagini di un grandissimo pittore e di un uomo ancora più grande: Enzo De Giorgi che ho avuto la fortuna di incrociare nella mia vita e che all’epoca mi consentì di utilizzare alcune delle sue immagini ad accompagnare la poesia di Fossati. Spero che vi piaccia.

Filo rosso

filo-rosso

Convitato di pietra, chissà se hai voluto giocare a carte scoperte o se sei stato tradito dal gravatar collegato ad altro sito. Solo tu potresti disvelarlo se mai dovessi ripassare a leggere quanto di tanto in tanto scribacchio. Io scrivo sempre per “te”, e in questo “te” di tanto in tanto si incarnano anche “altri” come T, ad esempio, che io ho scelto a mia interlocutrice privilegiata, un’interlocutrice difficile a volte, difficile in modo diverso da come eri tu perchè lei scrive di “cose diverse” ma ne scrive in un modo che ti piacerebbe e anche tanto, secondo me. E’ passata tanta acqua sotto i ponti e tante cose sono cambiate dal tempo in cui tu facevi “incursione” nei miei tanti blog  lasciando parole che mi hanno tenuta “attaccata alla vita” in quel momento di grande confusione e di incommensurabile dolore. Mi hai tenuta attaccata alla vita con le tue parole perchè le parole sono importanti, nel bene e nel male. Qualcuno all’epoca del blog madre pensò addirittura che ti avessi inventato. Te lo ricordi? E invece ti aveva inventato la vita per me, il destino che mi proiettava in avanti laddove io non vedevo niente altro se non un grande buio. “Piove, piano ma piove” scrivevo e poi …la storia di Maria e  le canzoni di Fossati e tanto altro. Ogni tanto ma raramente io ci ritorno nella mia”casa madre” qui in rete, io che sono l’unica ad avere le chiavi di una casa invecchiata e piena di polvere, forse l’unica casa che riconosco come mia, ma non per rileggere i miei deliri passati ma per ritrovare te nelle tue parole. Per risentirti. E ogni tanto quando penso di volere scrivere sul “serio” penso di ripartire da “I racconti dell’Anonimo” perchè così farei se davvero decidessi di uscire dalla dimensione diaristica e scrivere del “mondo altro”. L’assassino torna sempre sul luogo del delitto e meno male perchè in questo grande mondo piccolo piccolo le affinità di spirito ci sono, e ci sono le fratellanze e le sorellanze di parole. Potrei anche dire “il filo rosso”

Almanacco del giorno dopo

La vita è tutto un sistema di citazioni e noi altri, nella migliore delle ipotesi, non siamo nient’altro che i replicanti di noi stessi (Autocitazione).

Forse non tutti sanno che …    (e qui la citazione è di livello davvero facile!)

… il sole sorge alle 05:35 e tramonta alle 20:13

…. il 22 luglio si venera Santa Maria Maddalena (di Magdala) protettrice di parrucchieri, penitenti e prostitute.

… è il compleanno di Giuseppe Battiston

Il punto è: quale nesso lega le tre cose?

Non sono che il contabile dell’ombra di me stesso …

 

Lo scialle

Ieri  è stata una giornata rovente, quaggiù come in quasi tutta Italia. Solo sul tardi, di sera, in veranda, c’è stato un momento in cui ho sentito fresco. Considerati gli scherzetti del mio sistema immunitario ormai impazzito, mi sono alzata a prendere uno scialle con cui ho ricoperto buona parte del mio corpo. Su uno sfondo di colore cobalto spiccano tenui fiorellini bianchi e fucsia mentre lungo il perimetro dello scialle una cornice con un motivo geometrico da cui si dipartono le frange. In questo abbraccio di morbida seta, ho fatto un rapido calcolo mentale: possiedo questo scialle da trentuno anni. Eppure sembra nuovo. Sarà che è di buona qualità, sarà che l’ho usato molto poco negli ultimi decenni ma sembra davvero nuovo. Mi sono rivista giovane giovane quando il mio fidanzato di allora me ne fece dono. Mi sono rivista. Io e tutta una vita davanti. E mi sono vista come sono oggi. Tutta una vita davanti e il futuro dietro le spalle.

“l tempo cancella le intenzioni del cuore…
forse questo rimane per la gente come noi:
stare vicini, pensare più piano, capirsi con gli occhi e non perdersi.
Amore, mia speranza con gli occhi sinceri,
io non ho voluto perderti mai.
Eppure mi piace tutto questo futuro
e anche il tempo sprecato che non vedo già più.
Io e te, in mezzo al mondo,
siamo un pugno di fiori.
Ora passa la notte e, come senti, non piove più.”

(I. Fossati Tutto questo futuro)

Cupio dissolvi

Da bambina mi capitava spesso di pensare alla mia morte, che immaginavo completa di tutti i dettagli tranne quelli più raccapriccianti. Se mia madre non era stata in grado di accorgersi della mia presenza, avrebbe certamente dovuto fare i conti con la mia assenza. Mi avrebbe amata, certamente. Già nella tarda adolescenza però ho abbandonato tali fantasticherie.

La morte mi si è presentata quando ho dovuto organizzare il funerale di mio padre nel giro di una mattina di aprile e adesso mi si presenta questo spettro ma io non sono pronta, cazzo, ho ancora mille cose da fare, mille viaggi da viaggiare, mille pensieri da pensare, mille sogni da sognare …

Mille libri da leggere e almeno uno da scrivere. Non sono pronta. E non so se C’è Tempo.