Allora copi!

Ieri a scuola ho parlato con una mia collega di questo nuovo hobby di pittura su pietra. Lei mi ha chiesto maggiori ragguagli e le ho raccontato di quest’ultima serie di soggetti sardi. Le ho raccontato del mio incontro con Paolo Laconi e di come in questi giorni sto tentando di riprodurre su pietra alcune delle sue immagini. Lei si è fatta una risatina sarcastica e mi ha detto testualmente: Allora copi. Non vale.  Ho tentato una replica del tipo: Ma no, è diverso il materiale. Un conto è la tela, un conto è una pietra e poi …. Lei ha chiuso la questione ribadendo: No, no … non vale. Copi.

Pensando ai miei  “Fichi d’India” di cui sono tanto fiera mi sono sentita un po’ ferita. Cazzo, non vale … copio. Ed è così che ieri sera è nata la mia “Pescatrice di sogni” e oggi “Il velo de sa sposa”. Interamente mie le idee, autorizzo Paolo Laconi se  dovessero piacergli a usarle su tela.

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Svirgola’s Pescatrice di sogni

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Svirgola’s Il velo de sa sposa

P.S. “Sa sposa” o “Su sposu” in sardo è un modo affettuoso e tenero di rivolgersi a una persona a cui si vuole bene, indipendentemente dal legame coniugale. E’ un’espressione bellissima. 🙂

Ichnusa

Non è la mia terra natale ma è terra che mi ha accolto, che mi ha amato essendone riamata come solo una madre di elezione può essere. L’ho scelta. Sono diventata grande sull’isola. Ho amato, ho odiato, ho lavorato, ne ho assaggiato i gusti tutti. Da quelli delicati a quelli forti. Aspra terra, fiera e selvaggia. Bellissima. Quando nei giorni scorsi sono incappata nei quadri del pittore cagliaritano Paolo Laconi ne sono rimasta folgorata e ho deciso di cercare di riprodurre alcune delle sue immagini su pietra. E quello sto facendo in questi giorni, con grande soddisfazione oltretutto. Se pensate che fino a pochi mesi fa non avevo mai dipinto alcunché, capirete la gratificazione che le mie piccole opere mi stanno dando. Perchè darvene conto ora dopo ora? Per narcisismo, per dare spazio a un io ipertrofico? Non credo. E’ che questo passatempo in questo blog è nato e sta crescendo, anche sulla scorta degli incoraggiamenti che qui ho ricevuto. E quindi mi piace condividerlo con voi.

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Svirgola’s Pastore Sardo Bis

svirgolas-sogno-di-sardegna

P.S. Se Paolo Laconi lo avessi incontrato un po’ prima, il mio presepe sarebbe stato un presepe sardo. Magari l’anno prossimo … chissà! 😉

Bentu ‘e makighine

Tanti anni fa quando vivevo in Sardegna e qualcuno mi chiedeva: “Non hai nostalgia della tua terra?”, io asserivo categoricamente di non conoscere il sentimento della nostalgia e ne ero profondamente convinta. Anni dopo la mia stessa carne mi avrebbe clamorosamente smentita quando nel giro di un anno il corpo stesso mi impose il ritorno, senza che io capissi fino in fondo che cosa stava succedendo. Solo a distanza di tempo mi sembrò di capirne le ragioni. Oggi la nostalgia parla attraverso le mie pietre. Esiste il mal di Sardegna come esiste il mal d’Africa. Sarà per via del suo Bentu ‘e makighine o di chissà cos’altro ma la Sardegna è terra dove si vuole sempre tornare.

Completamente in preda alla nostalgia stamattina, più o meno liberamente ispirata dalle opere del pittore sardo Paolo Laconi, ho disegnato il mio pastore sardo su pietra che a me piace tanto.

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Svirgola’s Pastore Sardo

Wanderlust … Svirgola in viaggio

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Premessa: odio i tag. Questa volta però ho deciso di fare un’eccezione perchè a tirarmi dentro a questo gioco è un blogger Mattia che io seguo con attenzione costante e che sta facendo un’esperienza di vita notevole che, a dire il vero, un po’ ma molto benevolmente gli invidio. Io lo seguo “a distanza” e coloro le mie giornate anche con le immagini  e i racconti sempre avvincenti del suo “viaggio”.

Io non credo di essere affetta dalla Sindrome di Wanderlust. Amo viaggiare ma non credo che ci sia alcunchè di patologico. Non ho la frenesia del viaggio. Dopo questa premessa veniamo al dunque. Quali sono le regole del tag con cui Mattia ha incastrato Svirgola?

  • Nominare chi ha ideato questo Tag: Iris & Periplo Blog
  • Utilizzare la foto qui sopra e aggiungere nei tag #wanderlusttag 
  • Rispondere alle 10 domande e, se ne avete voglia, utilizzare le foto dei vostri viaggi
  • Nominare almeno 3 blog

Le domande

1. Per prima cosa: dove siete stati finora?
2. Qual è la città o paese più bello dove siete stati?
3. Siete stati più di una volta nello stesso posto o preferite visitare ogni volta un posto nuovo?
4. Consigliatemi il miglior locale (ovunque nel mondo) dove siete stati a mangiare.
5. Siete per le vacanza al mare, in montagna o per le città?
6. Qual è il souvenir che non mancate mai di portare a casa?
7. Nella vostra valigia cosa non manca mai?
8. In quale luogo già visitato ritornereste volentieri?
9. Ed invece in quale posto già visitato non tornereste?
10. La meta del vostro prossimo viaggio?

1) Per prima cosa: dove siete stati fin’ora?

Inghilterra, Romania, Grecia, Turchia, Italia.

2) Qual è la città o paese più bello dove siete stati?

Senza nessuna ombra di dubbio: Turchia.

3) Siete stati più di una volta nello stesso posto o preferite visitare ogni volta un posto nuovo?

Sono stata in così pochi posti e non ci sono mai ritornata. In Turchia però ci ritornerei volentieri. La Turchia è grande.

4) Consigliatemi il miglior locale (ovunque nel mondo) dove siete stati a mangiare.

Qua viene il difficile. Ho mangiato bene un po’ dappertutto. Forse in Romania e in Inghilterra un po’ meno (tutto quel fish&chips e le jacked potatoes … mah!) ma in Turchia in Grecia e in Italia (specie in Sardegna, cosa non farei per una bella sebada e una fregola con arselle!) …

5) Siete per le vacanza al mare, in montagna o per le città?

Mare mare mare …

6) Qual è il souvenir che non mancate mai di portare a casa?

Le calamite.

7) Nella vostra valigia cosa non manca mai?

Macchina fotografica e libro.

8) In quale luogo già visitato ritornereste volentieri?

Turchia

9) Ed invece in quale posto già visitato non tornereste?

Castello di Peles, Romania.

10) La meta del vostro prossimo viaggio?

Lisbona. Ho visto proprio di recente Lisbon Story di Wim Wenders e mi sono chiesta come sia

mai possibile che io non ci sia ancora andata. Una meta molto più ambiziosa è El camino de Santiago de Compostela. Mi piacerebbe farlo tutto. Delle due però l’una: o mi licenzio e faccio il cammino in un periodo decente dell’anno  o me lo devo fare in piena estate. Riuscirà mai la nostra eroina?

E adesso … tàtà … i miei nominati sono:

Maria Pia di Le coccinelle volano

Francesca di Io e te con un the

e la bravissima scrittrice di La Mela sBacata

Perdonatemi!!! Giuro che questa è la prima ed ultima volta. Mai più tag! Giurin giurello. 😉

Salva

Adriana!!!

Il primo anno che stavo in Sardegna, dopo appena qualche giorno che era iniziata la mia avventura sarrabese, mi imbattei in una strana donna di nome Adriana. Adriana era una collega che di primo acchito non risultava particolarmente simpatica. Ebbene sì, sembrava proprio avere la puzza sotto al naso e mai prima impressione fu più clamorosamente smentita; completamente diversa da me, non aveva mai nulla fuori posto e sfrecciava con la sua macchinetta nera in tutto il Sarrabus sempre a ritmo sostenuto, ritmo che eguagliava quello della sua lingua. Parlava Adriana, parlava, parlava. Era davvero piuttosto logorroica. Credo che appena mi conobbe, riuscì ad estorcermi tutte le informazioni personali che potette e mi squadrò da capo a piedi, era più alta di me Adriana, facendomi una vera e propria radiografia, dopo la quale io decisi e stabilii una volta e per tutte che quello sarebbe stato il mio primo e ultimo contatto con una persona del genere, No, no, Adriana ed io eravamo del tutto incompatibili. Non c’era da avere alcun dubbio su questo. Inutile dire che mi sbagliavo su tutti i fronti. Io avevo ritmi tutti miei e tutti strani per una come Adriana. Ero giovane e avevo tutta la vita davanti, le mie giornate non duravano ventiquattro ore come quelle degli altri ma duravano di più, molto di più. Ero giovane, sola in terra straniera, felice della mia nuova indipendenza economica e della casetta che mi ero trovata vicino a scuola, vicina vicina così che in un balzo solo passavo dall’ultima lezione che finiva a mezzanotte (insegnavo in un serale) al lettone a soli duecento metri. La mattina poi, che ero libera, la passavo a scoprire ogni angolo del paradiso dove avevo avuto la ventura di finire. Quando il paese fu tutto scoperto cominciai a fare dei giri più larghi e i “giardini” mi iniziarono alla magia delle zagare in fiore che rilasciavano un profumo così intenso che se solo ci penso un attimo mi sembra di risentirlo anche da qui, ora, a distanza di tanto tempo. Che tempo quello!!! Ma sto divagando. Magari ci tornerò in un altro momento a quei tempi che tanto ne avrei da raccontare. Ora fatemi tornare ad Adriana. Adriana si insinuò piano piano nella mia vita, ché io sono un po’ schiva. Mi prese sotto la sua ala protettiva e più volte si offrì di accompagnarmi a fare la spesa. E’ vero che ero giovane ma portarsi le casse d’acqua a mano inerpicandosi su per la salita di casa mia era davvero impresa piuttosto ardua per cui piano piano cominciai a cederle terreno e tra una spesa e l’altra, un caffè e l’altro e qualche giratina sulla costa attorno al paese, cominciò la nostra bella amicizia. Un giorno Adriana mi chiese: Ma tu, la patente ce l’hai? E alla mia risposta affermativa decise  in modo incontrovertibile che era arrivato il momento per me di comprarmi una macchina. Io inizialmente mi schernii Ma no!!! Ma che me ne faccio di una macchina? A che mi serve? Io me la cavo anche così. E poi sì è vero che la patente ce l’ho ma non mi ricordo neanche come si mette in moto una macchina. Le ci volle mezzora circa per sfoderare almeno duemilaecinquecento motivi per cui era davvero giunta l’ora di comprare una macchina. Inutile dire che il giorno dopo eravamo già in concessionaria a perfezionare un acquisto di una Polo Fox di seconda mano, usato garantito dal concessionario amico intimo di Adriana. E fu così che, disbrigate le pratiche formali, in men che non si dica mi ritrovai con una Polo Fox tra le mani. Ora il punto è che io avevo una fottutissima paura nel guidare. Mi sembrava che non avrei mai potuto avere il controllo vero e pieno di questa volpe che mi portava in giro e cominciavo a pensare di avere fatto un errore colossale a comprare questa cosa qui che mi metteva tanta paura. Adriana, però, che aveva sempre una risposta per tutto mi comprò una bella P grande grande che mi aiutò ad esporre sul vetro posteriore della Polo. Ecco, mi disse … ora non hai più niente da temere. Da questo momento lo sapranno tutti che sei una principiante, staranno accorti gli altri. Tu non preoccuparti. Vedrai che in men che non si dica sfreccerai in tutto il Sarrabus più veloce di me. Quanto si sbagliava in questo!

Cinque anni dopo uno studente così ex abrupto un giorno mi disse: Prof, gliela posso fare una domanda? Come no?, risposi, dimmi. Prof, sono cinque anni ormai che ci conosciamo, siamo vicini al diploma … ma com’è che lei è sempre una P? Inizialmente feci un po’ fatica a capire di che cosa stava parlando. Poi focalizzai l’enorme P di Adriana sul retro della mia Polo e accennai un mezzo sorriso per tutta risposta. Non so se risposi anche a parole. Non me lo ricordo.

So che, tornata a casa, passai tutto il pomeriggio a togliere questo enorme adesivo dalla mia Polo. Non si può essere principianti a vita!!! 😉

P.S. Adriana io l’ho persa ma prima o poi la ricerco, mi sa.

Porto Cesareo e …

Sono dovuta andarci a fare una commissione che non potevo più rinviare. Porto Cesareo, a cinque chilometri da casa mia, mi si è presentato con questi colori. Potevo non fare qualche scatto?

Oggi è stata una giornata molto triste. Abbiamo perduto uno studente in un incidente stradale. Alle undici abbiamo osservato un minuto di silenzio durante il quale ho faticato a trattenere le lacrime. Subito appresso nel cortile della scuola i ragazzi hanno formato un grande cerchio e nel silenzio più assoluto hanno ricordato il compagno. Non so se qualcuno ha detto qualcosa. Io mi sono tenuta un po’ a distanza. Poi è partito un applauso che è risuonato dentro ognuno di noi come un grande boato.

Avevano facce sgomente, incredule i miei studenti. Ho dovuto inforcare gli occhiali da sole. Avrei avuto bisogno io di conforto ma i più piccoli sono loro. Li dovremo sostenere un po’ di più d’ora in poi. Da oggi sono un po’ più fragili. Mi è costato fatica tenere il controllo in tutta l’ora successiva. E guidando verso casa, al rientro, ho finalmente pianto.  Questo episodio si è innestato su altri ricordi ed è stata una deflagrazione. Ho pianto su altre morti, su altri studenti. Non se ne dovrebbero andare mai prima di noi e invece succede. Io ne ho persi tre al momento e li piango periodicamente. Sono adulta ma non mi rassegno ancora a certe perdite. Non riesco a farmene una ragione. Oggi sarebbe dovuta essere una giornata di festa per noi tutti. E’ San Martino. Qui da noi in più o meno tutte le case ci si riunisce a cena e si gozzoviglia  a cime di rapa, carne arrosto, castagne e vino novello. La cena di San Martino ha quasi la stessa importanza del cenone di San Silvestro. Forse è ancora una festa più bella, senza i lustrini di fine d’anno. Da quest’anno San Martino ci riporterà anche questa nota amara. E un bicchiere di vino in più lo berremo pensando a questa ennesima perdita.

P.S. E’ da quattro mesi che non tocco una sola goccia di alcol ma stasera una bottiglia io la stappo. E’ deciso.

Kali nifta

Traduzione della canzone Kalinifta

BUONA NOTTE
Com’è dolce e bella questa notte
io non dormo pensando a te
e dietro la tua finestra amore mio
ti apro le pene del mio cuore.
Io sempre penso a te
perché te, anima mia, io amo:
dove io vada, ove fugga, ove stia,
te sempre porto nel cuore.
Le stelle mi guardano dall’alto
e discorrono in segreto con la luna
e ridono e mi dicono: “Al vento
tutti i tuoi canti son perduti”.
Buona notte ti lascio e vado via
ma dormi tu che io parto dolente
ma ove io vada, ti porto sempre nel cuore

Le foto presenti in questo video sono mie e del mio compagno e sono state scattate durante le lunghe passeggiate e i tanti giri su e giù per il Salento che abbiamo fatto. E ne abbiamo fatta di strada io e lui …  per un motivo particolare di cui vi parlerò sicuramente prima o poi. Mi interesserebbe sapere se il video riuscite a vederlo tutto senza che ci siano interruzioni, in modo continuativo, perchè qui da me ogni tanto si interrompe, si impalla e non riesco a capire se è un problema di rete mio o se, invece, è legato al programma che sto usando. Se così fosse, smetterei immantinente di utilizzare questo animoto e riuscirei finalmente a interrompere questa “serie” che spero non vi stia annoiando.